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Interviste

Rousseau e Movimento Cinque Stelle: aggiornamenti

Mentre il M5S cerca di risolvere le sue numerose problematiche interne lo scontro con Casaleggio continua e stando agli ultimi avvenimenti è Rousseau ad avere la situazione in pugno

Emma Corsini
Politica Interna · 18 maggio 2021 · 2 min di lettura

È oramai da tempo che fra il Movimento e l’Associazione non corre buon sangue, e questa non è una novità. Per sintetizzare in breve cosa è successo negli ultimi mesi possiamo partire dall’inizio del governo Draghi, quando il partito si è inserito nella maggioranza a favore del nuovo Presidente del Consiglio. La scelta di sostenere il nuovo governo non è stata facile per il Movimento, scatenando al suo interno un terremoto che ha portato ad una spaccatura tra due schieramenti: un’ala radicale ed una governista. La prima è capeggiata da Casaleggio, la seconda annovera Crimi, Conte e Di Maio.

Se inizialmente lo scontro era partito su un piano politico, successivamente si è innervato anche sul piano amministrativo: vi è infatti in corso una guerra per il possesso dei dati degli iscritti al Movimento, attualmente detenuti dalla Piattaforma Rousseau (in mano a Casaleggio) ma il cui diritto spetterebbe al M5S. Questo non è certamente l’unico punto su cui Casaleggio sta combattendo con il Movimento, ma senz’altro uno dei più emblematici, se non il più.

Ma come mai la piattaforma non rende i dati? Può farlo? Una risposta netta non esiste, ma possiamo analizzare a cosa si attacca per tenerseli. A gennaio l’ex leader del Movimento Luigi di Maio si è dimesso, e da allora il Movimento non ha più avuto un legittimo rappresentante legale. Attualmente le veci di rappresentante sono tenute da Vito Crimi anche se il suo ruolo non è del tutto ufficiale e questo poiché, stando alle ultime modifiche delle regole dello Statuto, il ruolo spetterebbe a un direttivo che però non è mai stato eletto. Ciò che il Movimento vorrebbe fare è far ricoprire l’incarico di leader in modo legittimo a Giuseppe Conte, ma per fare il passaggio è necessaria un’elezione che da prassi avviene tramite Rousseau che nel frattempo si è distanziata dal Movimento.

L’elezione di un capo politico ufficiale sono quindi bloccate da questa impasse che Casaleggio sta sfruttando come pretesto per non rendere i dati appartenenti al Movimento, in quanto questo non ha un rappresentante riconosciuto legalmente.

Negli ultimi giorni vi è poi stata una vicenda che ha contribuito a ufficializzare questa battaglia, facendo segnare un punto alla parte radicale e rendendo la loro posizione irremovibile. Crimi infatti, tempo fa, tentò di espellere una consigliera regionale, Carla Cuccu, poiché lei aveva dato il suo sostegno ad un referendum indetto dalla Lega. Appena saputa la notizia, Cuccu ha però contestato il provvedimento appellandosi al fatto che l’autorità di Crimi nel movimento era contestabile. Ebbene, la Corte d’Appello di Cagliari ha constatato che era inammissibile che Crimi facesse ricorso, in quanto l’accusa mossa dalla consigliera era fondata, ufficializzando ancora una volta come il suo ruolo di leadership non sia unanimemente riconosciuto.

A questa “vittoria” di Casaleggio, che avvale di credibilità il suo pretesto per non consegnare i dati e lasciare il Movimento in una fase di stallo, Conte ha risposto che la sua parte provvederà a risolvere la questione. Come? Chiedendo un intervento del Garante della privacy, senza farsi scrupoli a ricorrere ad ogni strumento per contrastare ulteriori abusi. Se ci riusciranno effettivamente e come, non lo sappiamo. Senz’altro negli ultimi mesi è stata messa in luce la reale potenza della Piattaforma Rousseau sia a livello politico che economico, e capirne le prossime mosse è fondamentale, in primis perché è pericoloso avere una Associazione così poco controllata in Parlamento, nella quale vi sono grossi interessi di tipo economico.

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