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Interviste

Aperture: dati in diminuzione, via libera dal Governo

Dal Governo arrivano segnali importanti per le riaperture. Quasi tutta Italia gialla, con l’eccezione di Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta. Il punto

Fabrizio Gagliardi
Politica Interna · 10 maggio 2021 · 2 min di lettura

Da oggi l’Italia è quasi tutta in giallo, ad eccezione di Sicilia, Sardegna e Valle D’Aosta che mantengono le restrizioni: chiusi bar, ristoranti, cinema e teatri, spostarsi solo all’interno del comune.

Quella che si apre è una settimana decisiva per le riaperture decise dal Governo e per le future indicazioni sulla ripresa di alcune attività, costrette a rimanere ancora chiuse. L’indice cromatico vede tutta l’Italia in zona Gialla, fatta eccezione per la Sicilia, la Sardegna e la Valle d’Aosta che dovranno pazientare ancora un po’. Un segnale di apertura importante, di pari passo con l’arrivo della bella stagione e delle alte temperature. Sono tanti i settori coinvolti e che aspettano una risposta per riprendere finalmente a lavorare: dai ristoranti al chiuso al wedding con tutto l’indotto, allo sport amatoriale-dilettantistico, alla riapertura dei centri commerciali anche nei weekend, tante le misure allo studio. Un settore su tutti, quello del wedding, che chiede a gran voce la ripresa, in sicurezza, dopo aver subìto perdite consistenti a causa delle chiusure forzate. A tal proposito è intervenuta Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie: «Presto daremo una data. Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding mi hanno scritto e io li rassicuro: il Governo ci sta lavorando. Già in settimana – continua il Ministro – ci saranno cabine di regia con il Cts per dare delle risposte e delle date a questi settori».

Ad esigere una risposta, tra le altre cose, sono anche altri due temi: i bar, ristoranti e pub e il coprifuoco, quest ultimo diventato ormai sempre più diviso e sempre più argomento caldo, in virtù dell’arrivo della bella stagione. Per quello che riguarda i ristoranti al chiuso, caffè al bancone e la ristorazione in genere, da Palazzo Chigi fanno sapere che le novità potrebbero scattare a breve, già da lunedì 17 maggio. Nessun dettaglio in più, ma appare scontato che Draghi dovrà fare lavoro “di sintesi” importante, come accaduto già per il 26 aprile. Lo stesso Draghi, però, non ha mancato di esternare la sua posizione dichiarando «Io voglio riaprire, come credo la maggior parte degli italiani, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre. Bisogna calcolare bene il rischio: vuol dire riaprire ma essere prudenti, farlo con la testa».

Il tema del coprifuoco, invece, vede schieramenti opposti fra chi non vede più la pressante necessità e chiede, a viva voce, di eliminarlo, e chi invece raccomanda di mantenerlo o, comunque, di allentarlo sino alle 23/24 massimo come deterrente ad un “liberi tutti” e alla necessità di mantenere, ancora, un’allerta generale sulle misure di sicurezza, il distanziamento e tante altre misure utili a non diffondere il contagio. Il Governo non ha ancora dato risposte chiare su un tema così diviso, anche all’interno della stessa composizione della maggioranza, ma è auspicabile e prevedibile che lo farà anche in virtù dei dati epidemiologici e delle pressioni degli stessi membri del Governo.

Altro settore in stand by è quello delle palestre e delle piscine: il via libera arriverà subito dopo i dati epidemiologici del 26 maggio, quindi, auspicabilmente le riaperture non si vedranno prima di giugno. È comunque un segnale importante per un settore rimasto chiuso per troppo tempo e costretto a riorganizzarsi solo “all’aperto”.

Per quanto riguarda, invece, i dati delle ultime 24 ore, oltre alle minori vittime, bisogna registrarsi un aumento del tasso di positività (dal 3% al 3,7%), con 8.292 contagiati. I ricoveri in terapia intensiva sono scesi a 2.192, 19 in meno di ieri. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 15.420 persone, in calo di 379 unità. Dati ancora preoccupanti ed allarmanti ma che, complessivamente, registrano un calo della curva epidemiologica e ad un cauto ottimismo in vista dell’estate.

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