Venerdì 16 aprile Fratelli d’Italia ha depositato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza, ormai nel mezzo di un fuoco incrociato che può risultare, a lungo andare, letale anche per uno dei pochi superstiti del governo Conte bis. La mossa di Fratelli d’Italia, oltre ad essere coerente con le dichiarazioni che da sempre contraddistinguono il partito guidato da Giorgia Meloni, che ha più volte criticato il ministro per il suo operato, ha anche come obiettivo quello di fare uscire allo scoperto gli alleati, in modo tale da risultare in qualsiasi caso unico vero vincitore. Qualora infatti gli alleati votassero a favore della mozione si raggiungerebbe l’obiettivo di mettere fuori dai giochi un ministro da sempre nel mirino, mentre qualora Salvini e Berlusconi decidessero di votare contro la sfiducia Fratelli d’Italia guadagnerebbe in termini di credibilità agli occhi degli italiani, riuscendo a strappare qualche voto, a Lega e Forza Italia. E quali saranno le mosse degli alleati? Salvini in tutto questo è in una posizione a dir poco scomoda. Da una parte, infatti, ha la possibilità di mettere fuorigioco un baluardo del governo Conte bis, con cui i dissapori sono reali anche all’interno del Consiglio dei ministri, dall’altro la Lega, facendo parte del governo Draghi, non ha una totale libertà di movimento, dovendo giungere a compromessi che possono nuocere alla sua credibilità per riuscire a raggiungere determinati obiettivi di partito. La soluzione potrebbe essere l’astensione, ma questo potrebbe danneggiare l’equilibrio e l’immagine della Lega agli occhi di Draghi. Forza Italia ha già dichiarato che voterà contro la mozione presentata dagli alleati, mentre ItaliaViva, i cui dissapori con Speranza sono noti, non si è ancora esposta, ma con tutta probabilità voterà in conformità con la linea del governo. E Draghi come si posiziona all’interno della situazione? Il presidente riesce sempre a collocarsi sapientemente in una posizione di mezzo nei giochi politici. Da una parte continuano a trapelare indiscrezioni da Palazzo Chigi, che narrerebbero di un Consiglio dei Ministri infuocato, caratterizzato da forti scontri ideologici culminati con una stoccata di Giorgetti al ministro della Salute. Il ministro dello sviluppo economico avrebbe chiesto a Speranza, ponendosi come rappresentante di una certa visione economica e sociale all’interno del Paese, quali interessi stesse effettivamente tutelando. Draghi all’interno del consiglio dei ministri si sarebbe schierato con Giorgetti, e le aperture annunciate venerdì ne sono la riprova, per poi concedere la vittoria di una battaglia a Speranza, concedendo il mantenimento del coprifuoco verosimilmente fino a giugno e difendendo personalmente il ministro davanti ai giornalisti. Non è un mistero tuttavia che all’interno della mente di Draghi sia passata più di una volta l’idea di sostituirlo, e prova ne è il licenziamento di Arcuri, fedele alleato del ministro. Per quanto tempo riuscirà Speranza quindi a sopravvivere a questo fuoco incrociato? Verosimilmente oltre alla data in cui verrà discussa in Parlamento la mozione di sfiducia, ma sicuramente il futuro del ministro è tutt’altro che certo
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