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Interviste

Pubblica amministrazione: la firma di Draghi al patto per l’innovazione e la coesione sociale, un inizio per la trasformazione della pubblica amministrazione.

Oggi Draghi ha firmato insieme al Ministro per la pubblica amministrazione e ai segretari generali di Cigil, Uil e Cisl il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.

Costanza Piciollo
Politica Interna · 10 marzo 2021 · 2 min di lettura

“Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimere ai sindacati quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo. Oggi è la prima occasione formale, dopo la formazione del governo, di cui vi ringrazio molto”. Esordisce così il Premier Mario Draghi dopo la firma del nuovo Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. In un’ottica di apertura e confronto, il Premier ribadisce la centralità del settore pubblico nel proteggere la qualità della vita, soprattutto durante la fase pandemica. Ed è proprio per questa centralità che la pubblica amministrazione va rilanciata nel modo giusto, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La burocrazia è sinonimo di inefficienza e staticità, che sia la volta giusta di cambiare rotta? L’azione del nuovo governo sembra diretta all’implementazione di questa trasformazione, per una PA che sia semplificata, rinnovata e digitalizzata. Infatti, sono sostanzialmente quattro le linee guida principali del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale ovvero: riconoscere alla pubblica amministrazione un ruolo centrale, puntare ad una semplificazione dei processi, investire nel capitale umano, assicurare la partecipazione attiva dei lavoratori all’innovazione e digitalizzazione dei settori pubblici e avviare un dialogo con i sindacati che sia finalizzato ai rinnovi contrattuali per i lavoratori pubblici. Nello specifico, il governo si incarica di emanare atti per il riavvio della stagione contrattuale che interessa circa 3 milioni di dipendenti pubblici con un aumento medio di 107 circa. In generale, “la coesione sociale e creazione di buona occupazione saranno i pilastri di ogni riforma e di ogni investimento pubblico previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Analizziamo ora come, tramite i fondi europei, il governo ha pensato di riformare interamente la pubblica amministrazione.

Focus: La riforma della PA

ACCESSO:

Analizzando la situazione attuale in Italia solamente 2,9% dei dipendenti pubblici ha meno di 30 anni, inoltre nel 2021 ci saranno per la prima volta più pensionati ex dipendenti pubblici che dipendenti pubblici attivi. Altro problema fondamentale è che le procedure dei concorsi sono ancora lente, infatti la media dei tempi per l’effettiva assunzione dei vincitori del concorso è di più di 4 anni. Per di più a causa della pandemia sono stati messi a concorso solamente meno di 22 mila posizioni lavorative. Alla luce di tutto questo il piano del governo prevede di:

  1. riformare i percorsi di accesso tramite l’abbandono del modello dei concorsi centralizzati, e di istituire percorsi di selezioni digitali, trasparenti e più focalizzati sulle vere esigenze delle amministrazioni. Inoltre, per la realizzazione di una PA che innovativa e all’avanguardia, il governo sta già lavorando alla creazione di una banca dati dei fabbisogni e delle competenze del personale, con il fine di favorire il ricambio generazionale.
  2. Introdurre percorsi ad hoc destinare a selezionare i profili migliori anche da lavoratori del settore privato
  3. Prevedere meccanismi specifici di recruitment delle migliori professionalità tecniche.

BUONA AMMINISTRAZIONE:

Il senso di frustrazione e sfiducia nei confronti di un’amministrazione lenta ed inefficiente potrebbe essere presto solamente un ricordo. Infatti, il governo intende rimediare attraverso una semplificazione del sistema amministrativo. Lo sviluppo dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023 è uno dei capisaldi, in un’ottica di dialogo con regioni, Anci e associazioni imprenditoriali.

CAPITALE UMANO:

Definito come tema chiave per il futuro del paese è incentrato su diverse linee guida: formazione, valorizzazione, organizzazione del lavoro e responsabilità.

DIGITALIZZAZIONE:

La digitalizzazione deve essere il vero punto di svolta per la realizzazione dei precedenti punti e deve essere intesa come un percorso profondo di innovazione del settore pubblico. Un’ amministrazione che sia trasparente, aperta ed efficiente deve: ridurre i tempi dei servizi e soprattutto calibrare le esigenze specifiche dei cittadini e dell’impresa.

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