In occasione del 75esimo anniversario dalla nascita della Repubblica, mercoledì 2 giugno il capo dello Stato Sergio Mattarella si è recato all’Altare della Patria omaggiandola con una corona. “Settantacinque anni fa, riconquistata la libertà, il popolo italiano poté, con il referendum del 2 giugno 1946, scegliere il proprio destino. Il voto per la Repubblica consentì all’Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo. Un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e dalla dittatura. Un patto di cittadinanza sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile” ha dichiarato Sergio Mattarella. Le donne svolsero un ruolo determinante: votarono infatti 12.998.131 donne, contro 11.949.056 uomini. “Quella tornata elettorale - ricorda il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - fu un’importante prova anche sul fronte organizzativo in quanto, dopo tanto tempo, furono riattivate le complesse e articolate procedure per il voto. Uno sforzo corale che è stato coronato da una significativa affluenza al voto”.
Ventidue anni di reclusione per Fabio Riva, 20 per Nicola Riva e 3 anni e mezzo per Nichi Vendola. Sono queste le condanne “di spicco” emerse dalla sentenza pronunciata lunedì 31 maggio dalla Corte d’Assise di Taranto per il processo Ambiente Svenduto, relativo ai reati di disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro contestati alla gestione Ilva da parte del gruppo Riva. Il Ministro del Lavoro Giancarlo Giorgetti ha commentato la sentenza: “Rispettiamo la sentenza, manca la pronuncia del Consiglio di Stato per avere il polso della situazione. A quel punto sarà possibile capire in che quadro giuridico lo Stato, in qualità di azionista, potrà operare. Servono certezze per dare una prospettiva di crescita e sviluppo a Ilva e all’acciaio in Italia”. Senz’altro duro il commento di Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia: “Mi ribello ad una giustizia che calpesta la verità. Una mostruosità giuridica avallata da una giuria popolare colpisce noi, quelli che dai Riva non hanno preso mai un soldo, che hanno scoperchiato la fabbrica, che hanno imposto leggi all’avanguardia contro i veleni industriali. Appelleremo questa sentenza, anche perché essa rappresenta l’ennesima prova di una giustizia profondamente malata”.
In casa centro destra Silvio Berlusconi rilancia il ruolo di Forza Italia nella coalizione con Lega e Fratelli d’Italia: “Forza Italia c’è e vuole esserci anche in futuro, orgogliosa della sua identità liberale e consapevole di essere un movimento diverso da tutti gli altri del centrodestra, coalizione che deve rimanere plurale se vuole vincere”. I tre leader di centro destra, tuttavia, non riescono ancora a trovare la quadra per la rosa dei nomi da candidare in vista delle amministrative di ottobre. Filtra comunque dell’ottimismo sul buon esito dell’incontro, come testimoniato dalle parole del coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani: “Siamo in dirittura di arrivo. Ci sono ancora delle verifiche da fare. Vogliamo vincere a Roma e in tutte le altre città. Siamo a un passo dalla decisione”. Il nome che circola proprio per Roma è quello di Enrico Michetti, avvocato e opinionista radiofonico.
L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe tentare l’ingresso in Parlamento grazie alle elezioni suppletive che si terranno a Roma, precisamente nella circoscrizione Roma Primavalle, a seguito del seggio vacante che si avrà quando la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuele Del Re si appresterà a lasciare il seggio in seguito alla chiamata come rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel, fascia di territorio dell’Africa subsahariana. Enrico Letta, segretario del Pd, potrebbe invece correre alla conquista del seggio lasciato dal Pier Carlo Padoan a Siena.